Facendo una vera e prorpia “inversione a U”, Capcom sconfessa la politica che ha di recente adottato e decide di tornare a puntare forte sugli studio di sviluppo interni. Negli ultimi tempi il publisher giapponese aveva infatti affidato molti dei suoi marchi di punta a team di terze parti, con risultati spesso sotto le aspettative.
Ricordiamo ad esempio Lost Planet 3 dato agli Spark Unlimited, il reboot di Bionic Commando ai Grin, Resident Evil: Operation Raccoon City a Slant Six Games, tutti giochi che non hanno convinto appieno. E, ultimo ma non meno importante (anzi, probabilmente il più importante), il reboot di Devil May Cry affidato ai Ninja Theory, che vedrà la luce dei negozi a gennaio.
Nell’ultima assemblea degli azionisti, Capcom ha quindi reso noto che al fine di migliorare la qualità dei giochi futuri si affiderà molto più massicciamente ai team di sviluppo interni, tanto che ci saranno ben 1000 assunzioni che andranno a integrare gli attuali 2500 dipendenti.
Di certo Capcom è conscia che i suoi problemi non stanno solo nell’aver affidato troppi titoli alle terze parti: Resident Evil 6 è stato sviluppato internamente, ma ha ricevuto voti molto bassi ed è criticato dalla maggior parte dei fan della serie.
via | Gamasutra