Non ha ancora un nome e non è certo un esempio per tutti i giocatori, in particolare per i possessori di Call of Duty, visto che questo ragazzo di cui vi parleremo ha perso una partita e, attraverso una particolare procedura informatica non ancora ben definito dalle indagini, ha mandato la polizia a casa di Rafael Castillo, intanto in vancanza per lo Spring break. Avete letto bene, e forse la notizia non vi sorprende, visto che negli USA se ne sentono di cotte e di crude ogni giorno: Rafael stava vincendo tutte le partite, fino a quando non ha dovuto leggere quel “Se non la smetti, ti mando gli Swat”, una minaccia che avrebbe saputo di ridicolo a chiunque, dato che stiamo parlando di un gioco.
Peccato che di ridicolo in quelle parole ci fosse ben poco: Rafael ha continuato a uccidere tutti e, con un messaggio anonimo, lo sconfitto ha inviato alla polizia la denuncia di un duplice omicidio, ovviamente con tanto di indirizzo annesso e connesso. “Mi chiamo Rafael Castillo – si leggeva nella denuncia –, ho 17 anni e ho ucciso mia madre e mio fratello, sono armato e ucciderò ancora”.
I fatti sono raccontati nel dettaglio dalla testata giornalistica Tgcom:
“È partita così un’operazione che ha coinvolto elicotteri, membri della squadra operazioni speciali Nassau, ufficiali di polizia oltre alle ambulanze accorse per soccorrere eventuali vittime. In tutto, una settantina di persone è giunta sul luogo del presunto delitto. Una volta fatta irruzione, gli Swat si sono trovati di fronte una scena ben diversa da quella che si aspettavano: una tranquilla giornata familiare. La madre guardava la televisione e Rafael stava ancora giocando a Call of Duty. Le squadre speciali, però, hanno impiegato 20 minuti per farlo uscire dalla sua stanza: aveva le cuffie in testa e non si era accorto di nulla”.
Lo swatting
Call of Duty, insomma, ha scatenato il panico nella famiglia Castillo. La polizia, però, ha spiegato che non si fermerà e che, con l’aiuto dell’FBI, sta cercando di fare il possibile per rintracciare l’autore della telefonata anonima; per molti, infatti, si tratta di un ragazzo da tenere sotto controllo, perché sarebbe riuscito a recuperare dati difficilmente ottenibili in rete, se non quando si ha una grande dimestichezza con PC e nuovissime tecnologie.
Pensate, tra l’altro, che negli USA non è mica il primo episodio di questo tipo: il fenomeno si chiama swatting e consiste proprio nel lanciare falsi allarmi alle forze dell’ordine; un gesto senz’altro da punire, prima che qualche sciagurato causi una tragedia.
Via | Tgcom
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