Incoraggiato dal successo mietuto nel 2012 dai progetti indipendenti proposti all’esercito silenzioso di finanziatori privati su Kickstarter, un gruppo di sviluppatori e programmatori di San Francisco ha deciso di addentrarsi nel far west dei controller videoludici per tablet con l’Audojo, uno speciale case per iPad dotato di due grilletti laterali a pressione variabile (perfetti per i giochi di guida), di due altoparlanti e, soprattutto, di due stick analogici.
Per rendere felici i possessori trita-tasti della tavoletta magica di Apple, il team dell’Audojo ha deciso di adottare un approccio meno esotico di quello della concorrenza diretta (da Ringbow a Fling) e di seguire le orme di Nintendo e del suo GamePad per Wii U trasformando l’iPad nello schermo touchscreen di un dispositivo a se stante con supporti laterali in plastica esteticamente simili a due Wiimote. L’assenza strategica di croci direzionali e di tasti funzione consente agli sviluppatori di garantire un supporto pressoché universale alla libreria di videogiochi e di programmi disponibili su App Store: nel video d’accompagnamento alla campagna di raccolta fondi iniziata in questi giorni su Kickstarter, ad esempio, ci viene data prova del perfetto funzionamento della funzionalità di AirPlay Mirroring per visualizzare la schermata di gioco su di un HDTV collegato ad Apple TV.
Audojo iPad Case: galleria immagini
Pur senza garantire l’ergonomicità, la raffinatezza e la varietà di tasti fisici proposta dalle soluzioni concorrenti (chi vi scrive ha una particolare predilezione per il Wikipad), il progetto del team creativo capitanato dall’inventore Matt Tullis ha però il merito di riportare all’attenzione degli attori più influenti dell’industria videludica “in mobilità” (da Apple, con la galassia di sistemi iOS, a Microsoft, entrata di fresco nel settore con Surface e Xbox SmartGlass) il problema mai risolto dell’assenza cronica di pulsanti sui tablet di ultima generazione.
La situazione, fatta salva l’eccezione di Wii U (che però va ricondotta nell’alveo delle console fisse), è rimasta sostanzialmente invariata da quella fotografata nel 2011 dagli analisti del Resolve Market Research: oggi come allora, infatti, la richiesta di nuove soluzioni hardware “ibride” in grado di rispondere alle esigenze dei videogiocatori di lungo corso era e rimane altissima, e questo a prescindere dalle vendite stratosferiche registrate dagli smartphone e dai tablet in questi ultimi due anni.
Nella vana speranza che le aziende del settore tornino presto a riconsiderare i tasti fisici per esprimere al massimo il potenziale dei terminali portatili della prossima generazione, chiudiamo l’articolo rimandandovi alla pagina su Kickstarter del progetto del case videoludico per iPad lanciato dalla neonata Audojo.