Viste le precarie condizioni del PC del caro Darkripper, mi immolo alla causa e vi parlo di questa benedetta demo di Age of Empires 3, gioco di strategia in tempo reale nel quale stavolta avremo a che fare con la conquista e l’espansione del nuovo continente americano, per un periodo che spazia dal 1500 al 1850.
Iniziamo dall’aspetto che finora è stato il più importante del gioco: l’hype. Ebbene sì, l’hype che mamma Microsoft ha saputo creare intorno a AOE3 grazie a dichiarazioni altisonanti e screenshot sontuosi è grande, così grande che se tutte queste chiacchiere non corrispondessero a verità, la delusione sarebbe inevitabile.
Dopo mesi di bellissime immagini ed interessanti filmati dove i programmatori spiegavano come la nuova implementazione della fisica possa influenzare in maniera diretta il gameplay, ecco che due giorni fa viene reso disponibile il demo, che subito migliaia di fans si sono affrettati a scaricare. Contemporaneamente, però, cominciano a filtrare strani rumors: Microsoft avrebbe dichiarato “hey, abbiamo rilasciato il demo, ma occhio: mancano le texture in altissima risoluzione, inoltre il codice è già vecchio di un mese e per la final dovrà essere parecchio ottimizzato e bugfixato”. Vabbè, cose normali, penso. E poi lo installo.
Ci vogliono davvero pochi secondi a realizzare che quel che ci si ritrova davanti è piuttosto distante dai livelli di dettaglio e di effetti visti nei video e soprattutto negli screenshots, e ci vogliono davvero pochi minuti per realizzare che la tanto decatanta fisica-che-influenza-direttamente-il-gameplay, semplicemente non esiste. Ma procediamo per gradi.
Anche mettendo al massimo risoluzione e tutti gli effetti, anti-aliasing compreso, il risultato che per primo si tende a notare è una pesantezza piuttosto sensibile del motore 3D, e non quella magnificenza visiva che era lecito aspettarsi. Sia chiaro, lungi da me dire che il comparto grafico di AOE3 sia scadente, ma l’hype è una brutta bestia e quando arriva il momento di mettere le carte in tavola non bastano più un po’ d’acqua in pixel shader 2.0 o l’inedita possibilità di ruotare la visuale ad irretirmi. Livello di dettaglio migliorabile, alcune texture sovraesposte (guardate la caserma nel primo livello della campaign), parecchie animazioni approssimative, effetto di fogging sballato (diverso per terreno e oggetti): a questo punto dello sviluppo l’RTS Microsoft è un titolo visivamente più discreto, ma nulla oltre ciò.
E la fisica? E’ presto detto: la tanta decantata fisica si riduce ad un effetto simil-ragdoll applicato sui soldati, che quando colpiti da bombe o affini vengono proiettati qualche metro più in la, rotolando e contorcendosi con sufficiente realismo, e ai detriti generati dal danneggiamento degli edifici. In ogni caso assolutamente niente che aggiunga qualcosa al gameplay.
Ma lasciamo da parte la mera tecnica e vediamo un po’ meglio cosa ci offre questa demo all’atto pratico: una piccola parte della modalità campaign e la modalità skirmish. Niente multiplayer. Nella prima missione della modalità campaign si devono conquistare degli avamposti cruciali per gli scambi commerciali e, se proprio siamo in giornata, stringere alleanze con gli indiani. Le meccaniche di gioco mi sono sembrate pressoché invariate rispetto al prequel, cosa che non è certo un male assoluto vista la sua indiscutibile bontà. Il giocatore può ora richiedere rinforzi in patria, direttamente dall’Inghilterra (nel caso si stiano controllando gli inglesi): si carica un bastimento con bestie, denaro, attrezzature o uomini e si aspetta il suo arrivo. Fra un livello e l’altro sarà possibile aumentare il numero e la varietà di aiuti disponibili in patria, formando un vero e proprio “mazzo di carte” (termine letterale usato dal gioco) dalle quali scegliere. Altro che Yu-gi Oh.
Alla fine della fiera sapete, una cosa? Mi diverto a giocare a AOE3, come mi divertivo coi prequel. E il problema da un certo punto di vista è quello: come coi prequel. Se questo salto generazionale fra AOE2 e AOE3 ci sarà davvero, non è certo questo demo che lo fa intravedere.
Credo che comprerò e giocherò AOE3 in ogni caso, perché sarà un gioco più che valido, ma spero che nella versione finale giustifichino maggiormente le tante chiacchiere che sono state fatte a riguardo.
Come ho già detto l’hype è una brutta bestia, ma stavolta Microsoft ne ha fatto un uso smodato, facendo preoccupare Electronic Arts e convincendola a premere sull’acceleratore per anticipare l’uscita del gioco che occupa la prima posizione della mia wish-list, Black & White 2, allo scopo di non ritrovarsi i due colossi a contendersi le vendite . Mettere sotto stress e costringre ad orari di lavoro improbabili Peter Molyneux e compagnia bella non è cosa da fare. Cara Microsoft, ciò non ti sarà perdonato.