Il vastissimo universo videoludico ha perso una delle sue figure chiave, quello che viene a tutti gli effetti definito “il padre dei videogiochi”. Ralph Henry Baer, classe 1922, si è spento sabato nella sua abitazione di Manchester, nel New Hampshire, all’età di 92 anni.
Ingegnere e inventore, Baer fu il primo a capire le potenzialità della televisione non soltanto come un mezzo per ricevere passivamente dei contenuti, ma come strumento per coinvolgere direttamente gli utenti con veri e propri giochi.
Le prime proposte alle grandi aziende di elettronica cominciarono nel 1951, ma ci vollero circa 15 anni prima che divennero realtà. Nel 1966 Baer sviluppò un primo prototipo – conosciuto come Brown Box e ora esposto al National Museum of American History dello Smithsonian Institution di Washington – che portò alla realizzazione, pochi anni dopo, della Magnavox Odyssey, la prima console per videogiochi al mondo.
L’Odyssey fu presentata ufficialmente nel maggio del 1972 e fu immessa sul mercato statunitense nell’agosto dello stesso anno. La console non ebbe una vita lunghissima, la sua produzione fu interrotta nel 1975, ma riuscì a vendere oltre 350 mila unità grazie anche ai 27 titoli distribuiti in 12 diverse cartucce negli Stati Uniti e in Europa.
Fu l’inizio di una rivoluzione: in pochi anni arrivarono Atari e, poco dopo, anche Nintendo. Da quel momento, tra crisi e intuizioni geniali, il mondo dei videogiochi iniziò a splendere. Oggi, da videogiocatori accaniti e appassionati, dobbiamo ringraziare anche e soprattutto Ralph H. Baer, introdotto nella National Inventors Hall of Fame nel 2010.