Il 1983 è stato un anno fondamentale per il mondo dei videogiochi, un momento spartiacque che riuscì a riportare in auge l’intera industria videoludica e scrivere la parola fine alla crisi che portò alla bancarotta di numerose e importanti aziende che fino a quel momento aveva prodotto console e videogiochi, a cominciare dalla storica Atari che uscì a pezzi dal triennio 1982-84.
La svolta partì dal Giappone, quando il 15 luglio 1983 Nintendo lanciò sul mercato il NES, Nintendo Entertainment System, la console a 8-bit conosciuta anche col nome di Family Computer. Quella console, destinata da lì a poco a fare la storia, fu una ventata di aria fresca, non soltanto per l’accattivante design, ma anche e soprattutto per i titoli che, per la prima volta, non furono sviluppati soltanto da Nintendo, ma da aziende esterne come Konami, Capcom e Square.
Il NES riuscì a godere di due anni di rodaggio in Giappone, periodo nel quale la console fu anche ritirata dal mercato e rilasciata in una nuova versione con una scheda madre rivista e corretta, e molti altri giochi furono distribuiti dopo i tre iniziali: Donkey Kong, Donkey Kong Jr. e Popeye.
Nel 1985 la nuova console, dopo mesi di accordi e trattative più o meno riuscite, fece il suo trionfante arrivo negli Stati Uniti. Fu un successo quasi immediato e fu chiaro fin dai primi record di vendite che la crisi dell’industria videoludica sarebbe stata di lì a poco un triste ricordo del passato.
Il successo definitivo arrivò nel 1987, quando il NES era ormai disponibile anche in Europa e tanti nuovi titoli arrivarono sul mercato. Fu la volta di futuri grandi classici come Metroid e Castlevania, passando per The Legend of Zelda e, da lì a poco, di quel Super Mario Bros. 2 che consacrò definitivamente la saga dei due fratelli italiani, Mario e Luigi, e delle loro avventure/disavventure nel Regno dei Funghi.
E’ proprio merito di Nintendo e nel NES – e della geniale intuizione di Masayuki Uemura – se oggi l’industria videoludica gode di così buona salute, con grandi e piccoli sviluppatori che quotidianamente rilasciano titoli più o meno riusciti, dandoci la possibilità di scegliere quelli che più si addicono ai nostri gusti e, soprattutto, raggiungendo un pubblico vasto come mai prima d’ora.
Il 1983, è proprio il caso di dirlo, ha fatto davvero la storia.