Pessima figuraccia in casa Sony dopo la pubblicazione – e la rimozione pressoché immediata – dell’ultimo spot televisivo per promuovere la possibilità di giocare i titoli per PlayStation 4 sulla console portatile PS Vita con Remote Play. Uno spot pesantemente sessista, di poco meno di un minuto, che vede un’ammiccante dottoressa rivolgersi allo spettatore – noi – e fare domande come:
L’avete già fatto oggi? Scommetto che vi è piaciuto. Quante volte l’avete fatto ieri? Temete di farlo troppo spesso? Lo fate anche in camera, sotto le coperte?
Sì, la giovane provocatrice sta parlando del giocare ai videogiochi, ma questo è chiaro solo alle battute finali, quando tra un ammiccamento e l’altro viene mostrata la console portatile PlayStation Vita. Il parallelismo tra videogiochi e masturbazione è palese, il sessismo trasuda da ogni fotogramma e forse è proprio per questo che Sony si è affrettata a rimuovere il video dal canale ufficiale europeo su YouTube.
Sony non è nuova a cadute di stile come questa e ammesso che per un attimo abbia dimenticato – ancora una volta – quanto è vario il mondo dei videogiocatori e, soprattutto, in quale periodo stiamo vivendo, la domanda sorge spontanea: cosa sperava di ottenere? La funzione Remote Play di PlayStation 4 si promuove benissimo da sola senza il bisogno di una ragazza sexy e ammiccante che si lecca le labbra in favore della telecamera.
Il dibattito sui videogiochi è sempre aperto e di recente il Mondo sembra essersi finalmente accorto che i videogiocatori non sono soltanto adolescenti con l’ormone impazzito, ma un pubblico variegato al pari di quello cinematografico. Video come questi non fanno che rafforzare un’idea vecchia e stantia con cui per anni ogni videogiocatore, nel proprio piccolo, si è scontrato.
La rimozione del video è servita a ben poco. Internet non persone e adesso quel minuto di puro imbarazzo sta rimbalzando da una parte all’altra su YouTube e non solo. Sony, al momento, non ha rilasciato alcuna comunicazione, né lo ha fatto l’agenzia belga TBWA che ha realizzato lo spot, ma la polemica sta cominciando a montare e a breve, volente o nolente, l’azienda giapponese dovrà rispondere.
Via | The Verge